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Hermès Birkin: Il Sogno

Hermès Birkin: Il Sogno 1000 666 elenavenerdi

Gli occhi grandi e luccicosi ed un sorriso immenso che mi riempiva tutto il viso: questa è stata la mia reazione quando ho acquistato la mia prima Hermès  Birkin.C’è qualcosa di magico in Hermès che poche altre maison hanno; il fatto è che quando vedi la scatola arancione già immagini un mondo meraviglioso fatto di lusso, perfezione, savoir fair ed esclusività. Poi la apri quella scatola e comincia la magia  di storie, glamour ed eleganza.

La Birkin: la più desiderata, il sogno.

Era il 1984 e una giovane Jane Birkin prende un areo e finisce per sedersi accanto a Jean Louis Dumas.

Lei era bellissima, famosa,  talentuosa cantante, attrice ed era mamma. Lui era l’amministratore delegato di Hermès. Io me li immagino sorseggiare champagne e dare vita inconsapevolmente al sogno e all’icona che diventerà la Birkin. Jane infatti si lamentò con lui del fatto che non riuscisse a trovare una borsa che fosse pratica, spaziosa ma elegante allo stesso tempo. Fu così che grazie alle sue richieste, Dumas concepì la borsa che ancora oggi sublima i desideri di moltissime donne.Ma non è solo una questiona estetica, ciò che rende speciale la Birkin è come viene creata:  ogni borsa è realizzata da un singolo artigiano che impiega 48 ore di lavoro ed ognuno di loro ha il proprio personale kit di strumenti di cui è il solo utilizzatore, tanto che, dopo la pensione, lo portano con sè; è facile comprendere come, con queste caratteristiche, ogni borsa sia di fatto un pezzo unico, perché creato dalle mani sapienti di un maestro d’arte.

Molte sono le varianti di dimensioni e di colori ed infinite le liste di attesa; misure come la 28 o colori come l’etoupe sono difficilissimi da avere; in generale entrare da Hermès ed uscirne con una Birkin è davvero molto raro.

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